Il primo giorno di lavoro del 2014 per il nuovo segretario del PD, Matteo Renzi, si è aperto con una sponda offerta a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle sulla riforma del Senato.
Ha detto il Sindaco di Firenze in un’intervista al Fatto Quotidiano: “Con la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie locali si può risparmiare un miliardo di euro. Se i senatori Cinque Stelle sono d’accordo lo facciamo domani. Se Grillo rifiutasse dovrei pensare che non riesce a convincere i suoi senatori a firmare una legge che serve a cancellare le loro 60 poltrone”. Renzi è intervenuto anche sul discorso di fine anno di Grillo: “Nel suo discorso di fine anno, Grillo si è preso meriti non suoi: anche le migliori battaglie dei Cinque Stelle ottengono risultati solo se c’è la sponda dei democratici. Alcune battaglie, anche sacrosante, del M5S possono essere portate a termine solo se i cittadini pentastellati fanno accordi. Per i parlamentari M5S il 2014 sarà l’anno chiave, quello in cui devono decidere se cambiare forma mentis”.
Il segretario ha anche parlato del rapporto deficit – PIL: “Se all’Europa proponi riforme istituzionali e un Job Act che attiri investimenti stranieri, allora in Europa ti applaudono anche se sfori il 3%”, con un secco no all’uscita dall’euro tanto caldeggiata da Grillo, da Berlusconi e dalla Lega di Salvini. Renzi è anche tornato sul discorso di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “E’ stato un messaggio che invita al coraggio delle riforme e a occuparsi di lavoro e lo condivido”, sostenendo di non credere che sia l’ultimo messaggio del Presidente.
Il sindaco ha concluso parlando delle vicende Telecom e Monte dei Paschi, oltre al dialogo intrapreso con la FIOM di Maurizio Landini su alcune riforme sindacali come la legge di rappresentanza e la presenza di persone elette dai lavoratori nei Consigli d’Amministrazione.
Stefano Malvicini
Foto: Ravenna Notizie via Flickr